Bag in Box: il vino sfuso oggi
perchè comprare il vino sfuso in cartone
Il vino sfuso, ovvero venduto non imbottigliato, ha una lunga tradizione in Italia ed anche se per un po' di tempo questa tradizione sembrava esser andata perduta oggi sta tornando di gran moda per diversi motivi. Ma andiamo con ordine e facciamo un po' di chiarezza sul vino sfuso.
Chi non è giovanissimo forse ricorderà che fino alla metà degli anni ottanta era consuetudine comprare vino sfuso, generalmente in damigiane, direttamente dai produttori. Una volta a casa il vino veniva travasato dalle damigiane alle bottiglie per poter esser conservato. Dalla fine degli anni ottanta però la vendita di vino sfuso ha subito un lento e costante declino, fino alla recente inversione di rotta, declino dovuto sia al mutare delle abitudini che degli stili di vita.
Imbottigliare il vino a casa da una damigiana del resto non è operazione semplicissima, richiede tempo, strumenti adatti come una piccola macchina tappatrice e nasconde sempre il rischio che se mal eseguita il vino possa rovinarsi molto velocemente.
Ma non solo. Negli anni è cambiato anche il modo di intendere il vino a tavola. Da alimento imprescindibile a piacere da sorseggiare occasionalmente.
In questi ultimi anni tuttavia la vendita di vino sfuso è tornata nuovamente in auge, ma non più in forma di damigiane o alla spina, bensì in un nuovo formato: il bag in box.
Il vino in bag in box infatti presenta diversi vantaggi rispetto all'acquisto di damigiane o di vino sfuso alla spina, essendo più comodo, pratico e facile da conservare.
I bag in box sono contenitori formati da un imballo in cartone di dimensioni variabili (da 2 a 10 litri) contenente una sacca in plastica munita di rubinetto che contiene il vino sotto pressione.
Le ragioni del crescente successo di questo formato sono legate al fatto che si tratta di contenitori solidi, pratici, igienici, economici, ecologici e sostenibili. Non c'è alcun dubbio che acquistare il vino in bag in box sia più pratico rispetto all'acquisto di vino alla spina o in damigiane perchè non è necessario procedere all'imbottigliamento casalingo e soprattutto non ci sono problemi per la conservazione.
In certi casi però il bag in box si presenta più conveniente, e viene preferito, anche rispetto alla bottiglia. Il bag in box infatti ha un vantaggio rispetto alla bottiglia: mantenere il vino sottovuoto, protetto dall'ossigeno e preservare la freschezza del vino anche dopo l'apertura per molto tempo, addirittura fino a 2 mesi.
Il vino nel bag in box si adatta meglio del vino in bottiglia ad un consumo moderato, frazionato, senza sprechi, in linea con le nuove abitudini di consumo. Ma il successo è dovuto anche alla sua praticità: resistente, più leggero del vetro, è facile da maneggiare, trasportare e riporre, ad esempio piatto in frigorifero.
Il bag in box è sostenibile per l'ambiente. Molti pensano che il vetro sia un materiale più ecologico rispetto alla plastica ma questo è vero solo se le bottiglie vengono riutilizzate per essere riempite. Diversamente bisogna tener presenti le alte temperature richieste per fondere e riciclare il vetro, con ciò che ne consegue. Cartone e polietilene sono invece materiali facilmente riciclabili e soprattutto più leggeri e facili da trasportare.
Il bag in box è più economico. Bottiglia, tappo e capsule incidono sul prezzo del vino molto di più di un bag in box. E se questo prezzo è giustificato per i vini più pregiati, non lo è per la maggior parte dei vini “da tavola” o “da supermercato”, dove spesso il consumatore paga più per il contenitore che per il contenuto. In questi casi comprare il vino in un bag in box permette di ottimizzare notevolmente i costi e di comprare a parità di prezzo al litro un vino di qualità decisamente superiore.